PATRONO DEGLI AVVOCATI

Roger van Der Weiden Sant'Ivo
Roger van Der Weiden Sant'Ivo

Pochi sanno che il patrono degli avvocati, dei magistrati e degli uomini di legge è Sant'Ivo di Bretagna, che si festeggia ogni anno il 19 maggio. 


Ivo (Yves in francese) Helory de Kermartin nacque nel castello di Le Minihy, presso Tréguier, il 17 ottobre 1235 da Yves Hélory de Kermartin un modesto gentiluomo. Il giovane fu allevato da sua madre, fino ai 14 anni, quando partì insieme al suo precettore Giovanni di Kerhoz per Parigi dove studiò teologia per dieci anni alla scuola di san Bonaventura per, poi, spostarsi ad Orleans e dedicarsi alla pratica del diritto.

Fin dalla giovinezza manifestò un carattere: serio, dolce, caritatevole, incline alla pietà e alla purezza.

A 27 anni passò al servizio dell’arcidiacono di Rennes, come ufficiale di giustizia ecclesiastica, ma dopo un breve periodo il suo Vescovo lo chiamò presso di sé per la stessa carica e gli affidò il Tribunale della città, dove egli divenne l’avvocato dei poveri per la cui tutela istituì il patrocinio gratuito.

Lo animava un grande fervore di santità, che lo spinse a donare tutti i suoi averi ai poveri, compresa la sua veste di ufficiale giudiziario e a predicare nelle parrocchia di Tredez e di Louannec.

Dopo aver sollevato i fedeli di queste zone dalle loro misere condizioni spirituali, si recò in altre parrocchie portando con sé solo la Bibbia e il Breviario.

Nel 1298 si ritirò nel suo castello di Kermartin, dove nel più grande squallore, morì il 19 maggio 1303 pianto da tutti i suoi beneficati.

Dalla sua morte non vi fu in Bretagna un santo più popolare di lui. Sant'Ivo godette, infatti, sin dai primi tempi un culto straordinario, diffuso specialmente dai marinai bretoni, in tutti i luoghi ove sbarcavano, perfino in Canada.

La sua fama di santità era così grande, che la folla si spartì i pezzi delle sue misere vesti, per farne delle reliquie e già dal giorno della sua morte il popolo, il clero, le autorità, i duchi Giovanni III e Carlo di Montfort, il re di Francia Filippo di Valois, reclamarono la sua canonizzazione.

La procedura fu rapida e Ivo de Kermartin  fu dichiarato santo il 19 maggio 1347 da papa Clemente VI.

Durante la sua vita scrisse molto sulle leggi, e il suo “Decretum” ebbe una notevole influenza sul diritto canonico.

Ancora oggi in Bretagna aleggia il detto “Sanctus Yvi erat Brito / Advocatus et non latro / Res miranda populo” (Sant’Ivo era Bretone / avvocato e non ladro / una meraviglia agli occhi del popolo).

Sant'Ivo è considerato patrono degli: avvocati, dei notai, dei giudici, della città e dell’antica diocesi di Tréguier (oggi di Saint-Brieuc) e della Bretagna. Ogni anno nel giorno della sua morte, si svolge nella sua città la lunga processione del “grande perdono di s. Yves (Ivo)” che accompagna la reliquia del ‘capo’ del santo dalla cattedrale di Tréguier a Le Minihy, con la partecipazione di cardinali, vescovi, magistrati e avvocati e con una gran folla di fedeli che canta inni in bretone.

Il santo è raffigurato in molte opere d’arte con la toga di avvocato in atteggiamento di difesa di poveri e vedove imploranti, contro ricchi padroni.

Un bellissimo quadro, dipinto intorno alla metà del 1400 dal pittore Roger van der Weyden e visibile presso la National Gallery di Londra, ritrae il Santo con in mano una carta di contenuto legale.

A questo Santo è stata, inoltre, dedicata una delle più belle chiese romane.

La chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza è, infatti, considerata uno dei più importanti capolavori dell'epoca barocca e dell'architettura in generale.  Essa è stata realizzata nel rione Sant'Eustachio a Roma nella seconda metà del XVII secolo dall'architetto Francesco Borromini.